Ho letto, ascoltato, scritto, disegnato, dipinto, fotografato, visitato… Tutto può essere più interessante se si rimane curiosi, se non si perde la voglia di imparare e di sperimentare. Mi soffermo ad osservare i contrasti dei colori, i diversi punti di vista di uno scatto, il suono dei sinonimi con cui si può descrivere la stessa cosa, l’armonia di un dipinto. Una nota può essere anche colore, la poesia è anche melodia, un’immagine può urlare più di una parola. L’espressione: tutto qui… Tutto è qui. (Direttore editoriale - Art Director)
Per parlare di me utilizzerei il concetto inglese di Language Enthusiast, con la sua pessima traduzione in italiano. In questa espressione convergono anni di studio, di viaggi e di passione autentica e pulsante per ciò che sta oltreconfine. Provo un interesse indiscriminato per qualsiasi cultura e per qualsiasi persona che abbia una storia da raccontare. Rimango a fatica compressa nella mia dimensione, sento la continua necessità di spingermi oltre. Non sopporto i sottintesi, le frasi a metà e la noia delle sale d’aspetto. Comunicativa di sicuro, analitica, fraziono la realtà in mille pezzi per poi ricomporla. Penso e scrivo in 4 lingue, che amo tutte, perché dentro mi cantano una bella canzone.(Redattrice - Traduttrice).
Cosa unisce l'Architettura di Piacentini al Cinema di Greenaway, il Design di Munari alla pittura di Tiepolo e agli studi di Kandinskij? Cosa i manifesti elettorali ai biglietti cartacei che usavamo per il tram? Per la Cultura visuale la sfida del terzo millennio sta nel vedere il filo rosso che lega ogni sua branca per raccontare l'immagine e l'estetica. Io vorrei farlo attraverso una passione che nasce dalla tradizione del cinema classico. Cos'è in fondo la storia del Design se non il tentativo cerebrale di dare un'anima alla materia, di plagiare la forma secondo un suo significato più recondito e tutto da svelare? (Redattore - Reporter)
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Tra le tendenze del Design degli ultimi anni è tornato a spopolare negli appartamenti più trendy lo stile Shabby Chic. Proveniente dai tipici cottage delle campagne inglesi, è denominato così perché significa testualmente “elegante trasandato”.
Parliamo di una moda volta a dare un tocco di classe dai toni vintage, che trasforma gli spazi interni in ambienti moderni ma confortevoli e delicati con arredi invecchiati esternamente.
Una casa Shabby Chic è caratterizzata principalmente da colori ed elementi naturali come legno chiaro, metallo, vimini e tessuti antichi prediligendo il lino e il cotone, che ben si sposano ad oggetti in ferro battuto e mobili d'epoca rinnovati.
CAOSCREO è Shabby Chic perché ha ricreato in chiave attuale due importanti lampade dal passato, 2.D Night e Lampadì, nate dalla collaborazione tra il Brand e il designer Fabio Marchi.
2.D Night è la prima presentata sul mercato CAOSCREO inaugurandone la collezione di design.
Forma geometrica, base quadrata in acciaio inox Mirror e un sottile stelo che porta a un diffusore trapezoidale; una figura che riporta alla mente le abat-joure del secolo scorso. La sua sagoma minimale la rende ideale per questo contesto tradizionale e contemporaneo.
Lampadì, invece, di rappresentazione più tondeggiante e armonica, rimanda all'archetipo del tradizionale lume con paraluce di fine ottocento. Il suo particolare tratto curvilineo la rende nuova icona di distinzione, regalando l'atmosfera antica desiderata di questa inclinazione.
Entrambe in metallo verniciato, con il loro design semplice e retrò sono disponibili nel nostro shop, e in tanti colori differenti si adattano facilmente a ogni tipo di dimora.
Tutti i prodotti di CAOSCREO sono realizzati con l'ambizione di preservare la Natura. Ottenuti dal Metallo, materia prima riciclabile, nel rispetto della ambiente. I processi di produzione della nostra azienda sono volti a limitare gli sprechi tramite processi di produzione ecologici, con materiali ecosostenibili, etichette e imballi compresi.
Visita il sito CAOSCREO e scopri tutte le collezioni: un connubio di qualità e distinzione che ti lascerà senza parole.
